Guardia Giurata

Deserto assoluto e silenzio tombale; sembrava quasi che io avessi sbagliato indirizzo e non mi fossi presentato, nei primi giorni di agosto, in quell’ispettorato sinistri ove avrei dovuto trattare l’eventuale definizione di un risarcimento.

Poi, all’improvviso, apparve lui: una Guardia Giurata armata di pistola nella fondina e di baffi in viso e capace di perlustrarmi anche nell’intimo, per capire se anch’io fossi armato, mentre mi chiedeva se io avessi avuto appuntamento con qualche liquidatore.

Con il caldo siciliano che affligge tutti ho tentato di far intendere che l’unica arma in mio possesso era la tanta volontà di raggiungere quel luogo invece di andarmene al mare o in montagna ed allora, finalmente, abbiamo potuto colloquiare per pochissimi minuti.

Si è giunti alla conclusione che, in effetti, avevo un appuntamento con un liquidatore ed, a quel punto, si è un pochino ammansito ed ha provveduto, dopo avermi lanciato un’ultima occhiata indagatrice, ad indicarmi la stanza dove sarei dovuto entrare da lì a poco.

Alle undici in punto, magicamente, è apparso “quel” liquidatore che mi invitava ad accomodarmi presso il suo ufficio: poltroncine Aiazzone rosso e scrivania bianca Ikea lo rendevano accogliente al punto giusto specie in considerazione del fatto che, in ogni caso, non stava ricevendo il Presidente della  Regione Sicilia.

Guardavo, mentre parlava, il mio interlocutore percependo un certo imbarazzo che lo assaliva non appena doveva monetizzare il grado di invalidità permanente comunicatagli dal medico fiduciario che aveva sottoposto a visita il mio cliente; capivo e carpivo una certa insicurezza ed allora ho tentato di tranquillizzarlo portando i discorsi sul sistema  di lavoro e sull’ambiente che ci circondava tanto che, alla fine, mi confidava: “sa, io sono un ex amministrativo che per esigenze della Società, da sei mesi sono stato spostato in questo ruolo dove, in effetti, non mi trovo per nulla a mio agio e dove ho tanto da imparare”.

Non l’avesse mai detto: da lì a poco ebbe occasione di mostrare tutti i suoi limiti che, credetemi, sono davvero corposi tanto che nemmeno armato della miglior pazienza sono riuscito a farlo smuovere da alcuni concetti assolutamente basilari.

Insomma: alla fine era quasi diventata una battaglia e c’è voluto poco che non sfociasse in una concitata discussione con toni altisonanti che, certamente, avrebbero richiamato l’attenzione della Guardia Giurata baffuta ed armato di pistola.

La calma è la virtù dei forti, recita un vecchissimo proverbio e forte lo sono stato: il buon Bud Spencer Bud_Spencer_graffitinon avrebbe saputo far meglio tanto che lui gridava ed io mi alzavo dalla sedia Aiazzone; lui continuava a gridare ed io toccavo la scrivania Ikea. Lui inveiva ed io giravo le spalle ed uscivo per il corridoio; lui continuava ad inveire ed io iniziavo già a riflettere sull’utilità di tenere in quell’ambiente, strettamente riservato alla trattazione di normalissimi sinistri stradali, una persona con un’arma da fuoco.

Sono giunto ad una conclusione: tra tutte le arroganti prerogative che le società di assicurazioni si sono prese ve ne una che non s’intende in forma appariscente e che pur esiste: l’intimidazione fisica.

Ecco a cosa serve quella Guardia Giurata con i baffi: a dissuadere i malintenzionati ove per malintenzionati s’intendono anche quei patrocinatori che, con correttezza e con garbo, vanno a discutere di un semplice risarcimento trovandosi, poi, a disquisire, con un ex amministrativo che nulla capisce e nulla vuole imparare ma che ha, in ogni caso, una sorta di appoggio “morale” che lo autorizza – lui sì, a raffica! – a sparare …  come si chiamano?

Ah, sì: castronerie!

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2 Risposte

  1. Roberto Barbarino ha detto:

    Caro Fausto,
    ti leggo sempre con piacere….