Perito Patrocinatore

Perito Patrocinatore – Fausto Sarnataro

Ho letto, in altri siti, operazioni miracolose eseguite da patrocinatori capaci di risolvere spinosi problemi con la bacchetta magica di cui, intrinsecamente, sono dotati; ho appreso che vi sono delle strutture a loro disposizione – e, quindi, a supporto dei loro clienti – capaci di rivoltare responsi medici e variegate fisioterapie senza contare le innumerevoli occasioni in cui il preliminare intervento ha consentito di raggiungere risultati impensabili anche in campo giudiziario ove agiscono legali incommensurabilmente tanto bravi che le successive decisioni di ogni Giudice sono poste in secondo piano e nemmeno vengono ipotizzate come sfavorevoli. Ancora oggi, dopo tantissimi anni di attività, mi chiedo dove diavolo hanno imparato tale arte e chi ha, a loro, insegnato: nessun confronto tecnico, nessun dubbio, nessun ostacolo ma solo un risultato – spesso grandioso – raggiunto.

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Me lo chiedo perché anche io vorrei essere come questi miei colleghi: un patrocinatore capace di risolvere qualsiasi problema di qualsiasi cliente in ogni luogo, in ogni lago ed in ogni dove. Ed, invece, sono solamente capace di risolvere i problemi che si possono chiarire mentre quelli che appaiono, sin da subito, insormontabili rimangono imbattibili. Prediligendo il confronto tecnico, difatti, non sono possibili “furbate” né, tanto meno, “malandrinate” che rimandano all’uomo con la pistola richiamato nella pagina del Fiduciario; piuttosto è preferibile rifiutare l’incarico e rimanere senza viveri.

È pur vero, però, che nel settore assicurativo ruotano tante di quelle figure pittoresche che, per davvero, si potrebbe tentare un lancio pubblicitario di personaggi da vignette (un mio amico lo chiama, addirittura, il mondo dei “Muppets”) e su tali atteggiamenti chiunque può costruire una propria professionalità (in alcuni casi, aggredire una Società di assicurazione è facile come affondare una lama di un coltello rovente in un panetto di burro) fatta di luoghi comuni, battute di dubbio gusto, piccole volgarità e, finanche, allusioni sulla correttezza ed sull’onestà del futuro interlocutore.

In altri termini è facile fare il Patrocinatore per incarichi di facile risoluzione mentre è difficoltoso svolgere un’attività ove – attraverso l’impegno professionale e tecnico – persistano problematiche che portano a rapportarsi con altri colleghi e, soprattutto, con strutture ben articolate quali quelle di alcune Società di assicurazione che, dal canto loro, impostano la loro azione con una sinergia assolutamente degna di rispetto: agente generale in €uro multimilionario, sub agente militarmente addestrato, perito assicurativo fiduciario con specifica delega ad usare qualsiasi super potere, liquidatore tuttologo, medico fiduciario di baronesche origini, accertatore strettamente imparentato con James Bond, robusto avvocato fiduciario, consulenti di policroma impostazione e, soprattutto, possibilità di “aggancio” con i “poteri” che dovranno decidere qualsiasi eventuale diatriba successiva alla fase transattiva e dove qualsiasi atto Giudiziario vale tanto quanto il due di coppe in una giocata a denari se si rapporta, il tutto, ad alcune cervellotiche decisioni emanate una in contrapposizione all’altra.

Ecco! se in tale contesto ci si deve muovere allora occorre serietà, preparazione tecnica, abilità dialettica e, soprattutto, capacità di discernere gli obbiettivi da raggiungere: niente Luna nel pozzo ma solo “tanti acchitti pi tanti buttuni” (in italiano: raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso una performance tecnica prestabilita).

No a promesse inutili! No ad illusioni! No a raggiri e ad imbrogli! No a tentativi di speculazione! No a strategie dispendiose! No alla scarsa informazione da dare al cliente! No a sostenere richieste irraggiungibili! No ad accettare compromessi!