Scemi

Quando si era ragazzi scemi si giocava anche con le parole ed era in uso un irrispettoso presentarsi vicendevolmente con nomi inventati ed assolutamente artefatti; ed ecco, allora, stringersi la mano e pronunciare in maniera altisonante: Guido La Vespa! La risposta era quasi d’obbligo: Nello Stradone! Anche se, poi, vi era qualche variante quale, per esempio, “Felice Incidente”…

Poi c’era anche la mutazione esterofila ed ecco trasformarsi in Frank Ball (pronunciato, in un inglese maccheronico, “francboll”) senza nemmeno sospettare che un illustre docente di Nottingham si chiamasse, nella realtà, proprio così.

Ma erano, per l’appunto, giochi di ragazzi scemi e, quindi, mai mi sarei aspettato che dopo tanti anni mi si sarebbe ripresentata l’occasione per sorriderne ancora.

stan laurel & oliver hardy

Non è una leggenda metropolitana anche se potrebbe sembrarlo: un liquidatore di una quotata società di assicurazioni ha visto rientrare due assegni che, un mese prima, aveva spedito a ristoro dei danni subiti dall’Enel e da un condominio visto che un automobilista aveva danneggiato – a seguito di un incidente stradale autonomo – sia il palo di sostegno dell’illuminazione pubblica e sia il muro perimetrale dei garages contigui.

La dicitura sui due titoli era inequivocabile: “NON BANCABILE”.

Eppure l’automobilista, ordinatamente assicurato, aveva presentato regolare denuncia: “sbandando, per la strada resa viscida dalla pioggia, andavo a colpire il palo della luce e danneggiavo il muro di cinta” e, di conseguenza, l’addetta all’apertura dei sinistri aveva statuito due diverse posizioni ed aveva incaricato il fiduciario per poter espletare l’accesso tecnico al fine di individuare e diversificare i danni.

Il Perito Assicurativo, recatosi sui luoghi, ha disposto la quantificazione inserendo, altresì, nella propria stima, le persone o gli enti titolati alla riscossione delle somme: per il palo venne indicata l’Enel mentre, per il condominio, titolato a riscuotere era indicato l’amministratore pro tempore.

Ed ecco che giunse il momento della liquidazione: maledette macchine che, stupidamente, non avvertono che, forse, vi è qualcosa da attenzionare ….

Il liquidatore, difatti, non ebbe a compiere nessun sforzo: ha pigiato il bottone e, di conseguenza, ha dato vita al primo pagamento: assegno di € 637,00 intestato al sig. Palo Della Luce.

Dopo pochi minuti ebbe a premere, per la seconda volta, quel benedetto tasto ed ecco materializzarsi l’altro pagamento con assegno intestato al sig. Muro Di Cinta: avrebbe potuto incassare ben € 841,00.

Quando ho visti quegli assegni ho pensato, intuitivamente, che vi fosse un errore di battitura e che Palo stava per Paolo mentre Muro stava per Mauro; poi ho fatto mente locale e mi sono ricordato dei ragazzi scemi di una volta ed ho riflettuto: “vuoi vedere che, forse, non è solo distrazione e che per risparmiare qualcosina sullo stipendio da corrispondere, diedero lavoro al più scemo degli scemi?”.

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1 Risposta

  1. IO ha detto:

    Considerato che i due assegni sono stati emessi in tempi diversi calza a pennello il titolo di un film degli anni ’90…. Scemo e più scemo!