Pasticcini

Di una certezza dobbiamo dare atto a noi stessi: ci avevamo creduto! Come sempre l’entusiasmo finisce per giocare brutti scherzi ma, forse ancor di più, sono le iperillusioni e le aspettative deluse che riescono a troncare le poche cose buone che si sarebbero potute fare.

Poi arriva la vita reale fatta di piccoli e di grandi screzi, di antipatie, di invidie, di arroganza, di maleducazione o, per essere gentili, di ineducazione; ed allora si ritorna ad essere noi stessi: una categoria che nulla vuole dare e nulla vuole apprendere poiché è composta da scienziati, da tuttologi, da grandi depositari del sapere umano e, soprattutto, da tecnici incommensurabili che non sentono alcuna necessità di migliorarsi e nemmeno percepiscono l’aria gelida che sale dal burrone sul cui orlo continuiamo a saltellare.

Ci abbiamo provato in tutti i modi: telefonate, e-mail, fax, messaggi e poi incontri, riunioni, assemblee, convegni, strette di mano, abbracci, pasticcini, bibite, giornaletti illustrati e vignette satiriche, promesse, finte pacificazioni, proposte di un grandioso avvenire e progetti lungimiranti per poi … far svanire tutto nel nulla.

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Sia beninteso: non vi sono colpevoli! Anzi, un solo colpevole: il sottoscritto! Non sono riuscito a coagulare al meglio tutti i volenterosi colleghi che avevano tanto da dire e da proporre e non sono riuscito a sviluppare tutte le importantissime e pressanti proposte pervenute.

Mea culpa!

Cenere, lapilli, polvere verranno cosparsi sul mio capo ed il turpiloquio accompagnerà l’uscita di scena tanto auspicata da alcuni sempre ché non si scelga di lanciare anche qualche pietra lavica incandescente.

E, finalmente, verrà il NUOVO!

Gagliardo, immacolato, inarrestabile ed incosciente.

Tanto incosciente da essersi mangiato anche il vassoio dei pasticcini.

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