Social Network

Sino a qualche anno fa i sacrifici dei genitori erano diretti a poter dare un futuro ai propri figli che erano culturalmente indirizzati a conseguire una laurea che avrebbe permesso una più rapida scalata nell’ambito sociale; ed allora tutti a diventare dottori, avvocati, ingegneri tanto che si è arrivati al punto di inflazionare l’offerta di tali specializzazioni.

Scavalcando il luogo comune che i nostri giovani, oggi, vogliono diventare tutti “veline” o “calciatori”, credo che, in effetti, altri lavori abbiano avuto il sopravvento tanto da far raggiungere una non indifferente agiatezza economica a coloro che li svolgono e, vale per tutti, l’esempio che, al momento, tra i “più ricchi” troviamo la categoria degli sfasciacarrozze o rottamatori o demolitori che, nelle nostre zone, godono dell’appellativo di “pizzari”.

L’Università (quella con la “U” maiuscola) si è attrezzata per controbattere questo andazzo tanto da strutturarsi con nuovi corsi di laurea sempre più attuali ed adatti alle moderne esigenze ed allora scopriamo che i nostri figli hanno conseguito, per esempio, una laurea in “Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni (CPO)” e sono in grado di monitorare qualsiasi account sui principali social network.

Social network Perito Assicurativo Sarnataro

Non nascondo che questa peculiarità mi ha incuriosito ed ho provato ad emularla iniziando a scorrere – da perfetto ignorante in materia e con una procedura degna del peggior neofita – il profilo Facebook dei tanti miei colleghi siracusani; dopo tre ininterrotti giorni ero appena riuscito a compilare una prima, raffazzonatissima, lista di chi ha un account sul medesimo social ed ho osservato alcuni aspetti che ritengo interessanti non fosse altro perché rimandano ad una realtà diversa da quella virtuale rappresentata dai numerosissimi post e dalle foto che pubblichiamo e che rimangono più o meno condivisibili.

Una constatazione, però, la posso fare: ci siamo “quasi” tutti e ciò mi induce a una doppia lettura che sorge proprio dal curiosare negli stessi profili: la maggioranza di noi mette in mostra i propri interessi (tennis, motociclismo, cronoscalate, barche, animali, aforismi, donne, mare, ) magari con la condivisone di roboanti frasi appositamente strutturate per far palpitare il cuore di chi legge; qualcuno tende, ogni tanto, a far risaltare gli irrisolvibili problemi che affliggono la nostra categoria mentre altri rimangono noncuranti di tutto ciò che interessa la loro professione.

positive

Di positivo vi è, a mio parere, che si rilancia, agli amici ed ha chi la ha la ventura di incrociare il nostro “profilo”, un’immagine a 360° di ognuno di noi lasciando intendere che il “perito assicurativo” è una semplice persona inserita nel tessuto sociale con tutti i propri limiti e con tutte le proprie intrinseche qualità che spaziano dal tecnicismo sino alla curiosità intesa in senso lato.
negative

Di negativo, in contraltare, rimane la poca partecipazione ed il poco interesse alle problematiche comuni ovvero il mancato confronto su alcuni temi che potrebbero fornire elementi utili di miglioramento per ciascuno.

Forse non venne, a suo tempo, ben compreso il messaggio che uno di noi lanciò in varie occasioni: creare una pagina su un social network dove, in gruppo chiuso, si possa facilmente disquisire di argomenti che riguardano noi tutti senza mai cadere nella tentazione di portare avanti discorsi fuori luogo ovvero senza avere remore di alcun tipo su i più svariati ragionamenti e sulle più articolate ragioni.

Perché non provarci? Tutte quelle critiche che giornalmente ci rivolgiamo l’un con l’altro potrebbero e dovrebbero diventare linfa vitale per un continuo miglioramento e quelle censure che muoviamo verso “l’altra parte” potrebbero essere meglio intese e condivise se fossero enunciate nella loro interezza tentando, altresì, di trovare una soluzione.

Con dovizia di particolari: le nostre contraddizioni, i nostri litigi, i nostri modi comuni di intendere, le nostre difficoltà, il nostro essere “perito assicurativo”, l’assenza di “cameratismo” e di “colleganza”, le lamentele, le indicazioni sulle società di assicurazione “buone” o “cattive”, i cavilli, le nomine irregolari dei CTU…. Quanto miglioramento ne potremmo trarre.

Facciamolo.

Per i nostri figli.

Ti potrebbe interessare anche...